La politica interna è politica estera!

La società civile svizzera ha presentato il suo rapporto: «La Svizzera è sostenibile? L’attuazione dell’Agenda 2030.» Contrariamente al rapporto superficiale del Consiglio federale, esso contiene un’analisi approfondita dello stato della realizzazione dell’Agenda 2030 dell’ONU in Svizzera e da parte della Svizzera. Con 11 raccomandazioni, la Piattaforma Agenda 2030 indica le misure da adottare per mettere la Svizzera sulla strada dello sviluppo sostenibile. 

L’Agenda 2030 dell’ONU e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) (Sustainable Development Goals, SDGs) che contiene sono stati riconosciuti nel 2015 come nuovo quadro universale di riferimento da tutti gli Stati. L’Agenda 2030 non si rivolge solo ai paesi in via di sviluppo, ma conferisce doveri anche ai paesi ricchi come la Svizzera. Inoltre contiene tutte le dimensioni della durabilità: sociale, ambiente ed economia. Definisce lo sviluppo sostenibile come una sfida globale che non può essere risolta in modo isolato. Né dal punto di vista tematico, né dal punto di vista geografico. Così l’accento è messo anche sulle conseguenze delle decisioni di politica interna su altri paesi. I vari campi politici devono essere concepiti in modo coerente nel senso dello sviluppo sostenibile. Questo significa che le decisioni di politica economica, fiscale, sociale, climatica e ambientale devono fare progredire gli OSS in modo coerente. 

Per Eva Schmassmann, presidente della Piattaforma Agenda 2030, bisogna adottare urgentemente misure per impedire la fuga delle entrate fiscali dai paesi in via di sviluppo verso il paradiso fiscale svizzero: «Si calcola che, con l’evasione e la sottrazione fiscale, i paesi in via di sviluppo perdono 200 miliardi USD all’anno d’introiti fiscali. Eppure hanno un bisogno urgente di questo denaro per le realizzazioni nel loro paese.»

Il rapporto di più di 80 pagine della Piattaforma Agenda 2030 contiene 11 raccomandazioni per l’attuazione dell’Agenda 2030. Oltre al rispetto dei limiti del pianeta e dei diritti umani, la Piattaforma esige soprattutto risorse sufficienti per l’attuazione, un collocamento istituzionale importante dell’Agenda 2030 in seno all’amministrazione federale, l’orientamento dei piani di legislatura verso l’Agenda 2030 e il rafforzamento della coerenza politica per lo sviluppo sostenibile. 

La Piattaforma Agenda 2030 che, con la pubblicazione di questo rapporto, fa la sua prima apparizione pubblica, raggruppa più di 40 organizzazioni della società civile svizzera - tra cui la CBM. Queste si impegnano nei settori della cooperazione allo sviluppo, i diritti del lavoro e i diritti umani, la protezione dell’ambiente, del genere, della pace e dell’economia sostenibile. 

Fonte: Comunicato stampa della Piattaforma Agenda 2030 

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