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La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità – una pietra miliare

La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità approvata dalle Nazioni Unite ricopre ogni settore di vita: dal diritto alla salute e formazione fino alla partecipazione culturale e politica. La Convenzione non definisce nuovi diritti, ma specifica diritti umani già esistenti più precisamente per persone disabili.

La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CDPD) si basa su un’ampia comprensione del concetto di disabilità, che si esprime particolarmente nei principi, sui quali si fonda la CDPD. Se finora le necessità di persone disabili venivano percepite solo in ambito medico, ora sono al centro fattori ambientali:

  • Principio di non-discriminazione
  • Partecipazione piena ed effettiva e inclusione
  • Pari opportunità
  • Libertà dalla barriere
  • Uguaglianza tra uomo e donna
  • Rispetto per dignità e varietà umana

Ciò rende chiaro che come tutti gli altri anche le persone disabili devono poter partecipare a ogni settore sociale della vita. Le loro necessità ulteriori, per esempio le informazioni in scrittura Braille o strutture pubbliche senza barriere, vanno considerate – e ciò dall’inizio (definizione dell’inclusione).

Novità nel sistema dei diritti umani dell’ONU

La CDPD è regolata da una comprensione diversa di disabilità: essa riconosce le persone disabili come parte della varietà umana e esprime in questo modo stima. Per la prima volta La Convenzione sui diritti umani contiene un articolo sull’aiuto umanitario (art. 11) e sulla collaborazione di sviluppo (art. 32). Entrambi gli articoli esigono che ogni misura debba includere le persone disabili attivamente.

La CDPD è stata ratificata da 182 stati

La CDPD (Convenzione ONU per le persone con disabilità) approvata nel 2006 ed entrata in vigore nel 2008, è stata ratificata finora da 182 stati (dati luglio 2020). Soprattutto in paesi, che dispongono di poche risorse, le disposizioni della CDPD non possono essere garantite tutte immediatamente. Però gli stati si obbligano, con la loro ratifica, ad applicare le disposizioni il più presto possibile. La Svizzera ha ratificato la Convenzione in maggio 2014.

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